Cari studenti e genitori,
nelle prossime settimane sarete chiamati a esprimervi sulla scelta di
avvalervi dell’Insegnamento della religione cattolica (Irc).
L’appuntamento si colloca in un tempo di crisi che investe la vita di
tutti. Anche la scuola e i contesti educativi, come la famiglia e la comunità
ecclesiale, sono immersi nella medesima congiuntura. Noi Vescovi italiani,
insieme e sotto la guida di Benedetto XVI, animati dallo Spirito Santo che
abita e vivifica ogni tempo, vogliamo ribadire con convinzione che la «speranza
non delude» (Rm 5,5).
Sono proprio i giovani – ricorda a tutti il Santo Padre – che «con il
loro entusiasmo e la loro spinta ideale, possono offrire una nuova speranza al
mondo… Essere attenti al mondo giovanile, saperlo ascoltare e valorizzare, non
è solamente un’opportunità, ma un dovere primario di tutta la società, per la
costruzione di un futuro di giustizia e di pace. Si tratta di comunicare ai
giovani l’apprezzamento per il valore positivo della vita, suscitando in essi
il desiderio di spenderla al servizio del Bene» (BENEDETTO XVI, Messaggio per
la XLV Giornata Mondiale della Pace, 8 dicembre 2011).
Noi Vescovi vogliamo anzitutto ascoltare le domande che vi sorgono dal
cuore e dalla mente e insieme con voi operare per il bene di tutti. Lo abbiamo
fatto nel redigere le nuove indicazioni per l’Irc nella scuola dell’infanzia,
del primo e del secondo ciclo, con l’impegno di sostenere una scuola a servizio
della persona. Siamo persuasi, infatti, che la scuola sarà se stessa se porterà
le nuove generazioni ad appropriarsi consapevolmente e creativamente della
propria tradizione. L’Irc, oggi come in passato, aiuterà la scuola nel suo
compito formativo e culturale facendo emergere, “negli” e “dagli” alunni, gli
interrogativi radicali sulla vita, sul rapporto tra l’uomo e la donna, sulla nascita,
sul lavoro, sulla sofferenza, sulla morte, sull’amore, su tutto ciò che è
proprio della condizione umana. I giovani domandano di essere felici e chiedono
di coltivare sogni autentici. L’Irc a scuola è in grado di accompagnare lo
sviluppo di un progetto di vita, ispirato dalle grandi domande di senso e
aperto alla ricerca della verità e alla felicità, perché si misura con
l’esperienza religiosa nella sua forma cristiana propria della cultura del
nostro Paese.
Cari genitori, studenti e docenti, ci rivolgiamo a voi consapevoli che
l’Irc è un’opportunità preziosa nel cammino formativo, dalla scuola
dell’infanzia fino ai differenti percorsi del secondo ciclo e della formazione
professionale, perché siamo convinti che si può trarre vera ampiezza e ricchezza
culturale ed educativa da una corretta visione del patrimonio
cristiano-cattolico e del suo peculiare contributo al cammino dell’umanità.
Riteniamo nostro dovere di Pastori ricordare, a tutti coloro che sono
impegnati nel mondo della scuola, le parole del Papa per questo Anno della
fede: «Ciò di cui il mondo oggi ha particolarmente bisogno è la testimonianza
credibile di quanti, illuminati nella mente e nel cuore dalla Parola del
Signore, sono capaci di aprire il cuore e la mente di tanti al desiderio di Dio
e della vita vera, quella che non ha fine» (BENEDETTO XVI, Porta fidei, n. 15).
Roma, 26 novembre 2012