“Abbiamo bisogno di
una luce grande, la luce della fede, per poter vedere e vedere oltre la morte e
non rimanere prigionieri nella stanza del tempo”. Lo scrive il vescovo di Nocera Inferiore-Sarno,
monsignor Giuseppe Giudice, in un messaggio per la commemorazione dei
defunti. “Con questa luce tra le mani, accolta e condivisa umilmente già sulla
soglia della vita, attraverso il portale dei Santi - aggiunge -, entriamo nel
mese di novembre e, meditando cristianamente sulla morte, impariamo ad
apprezzare la vita, dono stupendo e sempre inedito”. Accanto alle tombe dei
nostri cari, il pensiero da condividere è che “nulla è perduto, tutto è
raccolto nel cuore del Signore, ed Egli, il Risorto, il Vivente, tutto
risusciterà nell’ultimo giorno”. “Sostare, ricordare, pregare, celebrare,
donare e accogliere il mistero”, per il presule, è “il nostro percorso nei
giorni dei morti, affinché non siano giorni morti o appassiti”. Infine, un
invito: “Usciamo dal Camposanto più santi, cioè più buoni, più attenti al
respiro della vita, più coscienti dell’attimo che ci viene offerto come unica
possibilità per realizzare il sogno, avendo sempre tra le mani le piccole
lampade della fede, della speranza e della carità che - volendo - possono
diventare grandi luci nel buio del mondo che, spesso, ci circonda”.
(da Sir Attualità, 28 ottobre 2013)
Nella nostra vita, tutto quello che accade non avviene per caso. E' difficile accettare certe volte la Volontà del Signore... le persone care non appartengono al passato esse sono forza essenziale della nostra vita, presenti dentro il nostro cuore che ci permettono di progredire spiritualmente in quella "carità" che ora è perfezionata.
RispondiEliminaMaria
Sostare, ricordare, pregare, celebrare, donare e accogliere il mistero ...tra terra e cielo.
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